Decreto Rilancio: Le agevolazioni per lo sport
Uno dei settori maggiormente colpiti dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 è sicuramente stato quello sportivo, sia professionale che amatoriale. Il Governo ha provato a venire in contro alla specifiche esigenze di questo settore, attraverso varie misure messe in campo con il Decreto Rilancio.
Per cominciare il Decreto Rilancio ha previsto la proroga dal 31 maggio al 30 giugno 2020 della sospensione dei termini per il pagamento dei canoni di locazione e di concessione relativi ad impianti sportivi pubblici. La sospensione, applicabile a federazioni sportive nazionali, agli enti di promozione sportiva e alle società e alle associazioni sportive, professionistiche e dilettantistiche, era stata introdotta già dal Decreto Cura Italia è parte quindi dal 17 marzo 2020.
I canoni di locazione e di concessione sospesi, possono essere versati entro il 31 luglio 2020 in un'unica soluzione o in più rate, senza applicazione di sanzioni e interessi.
Il Decreto prevede inoltre che i gestori di impianti pubblici possano richiedere la revisione dei rapporti concessori in scadenza entro il 30 luglio 2023, attraverso la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziarie originariamente pattuite o l'allungamento del rapporto.
Il provvedimento cerca poi di aiutare i gestori di palestre, piscine e ogni altro impianto sportivo, prevedendo una riduzione, per le mensilità da marzo a luglio 2020, dei canoni di locazione dovuti. Il Decreto introduce l'obbligo di valutare la sospensione delle attività sportive, come fattore di sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il contratto di locazione di palestre, piscine e impianti sportivi di ogni tipo.
Per tale motivo si riconosce al conduttore il diritto ad una riduzione del canone di locazione che, salva la prova di un diverso ammontare a cura della parte interessata, si presume pari al 50% del canone contrattualmente stabilito.
E' evidente quindi come sia importante stabilire un contatto con il soggetto o l'ente proprietario dell'impianto in modo da ricalcolare i canoni dovuti.
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